Post più popolari

venerdì 2 settembre 2011

anima mundi


Sono in treno. In piedi. E’ sera. Torno da lavoro.
Cappotto sciarpa e cappello a tesa stretta. Chi mi conosce sa di cosa sto parlando. Uno qualunque, insomma. Forse figo.
Lou Reed takes a walk on the wild side tra le mie orecchie.
Mani nelle tasche del jeans. Scendo.
Primo passo. Alzo la testa. Guardo la stazione. Mi sembra per la prima volta. La cosa mi sorprende.
Secondo passo, i piedi vanno. Tengo lo sguardo, il cervello si ferma un micronanosecondo.

Vedo Hopper.

Quella stazione, in quel momento, è stata appena dipinta da Edward Hopper.
Sono a New York, adesso.

Terzo quarto quinto passo. Quattro scalini. Lou Reed, mani in tasca, passo veloce e disimpegnato. Testa alta sotto il cappello. Ma la cosa più bella è il mio sguardo: strafottente e sorridente, da affettuosa beffa.
Come a dire: “Sono appena stato altrove per un attimo, e non ve ne siete accorti. Nessuno di voi.”

Nessun commento:

Posta un commento